La tradizione dell'alta sartoria italiana si è consolidata nel tempo ed il prestigio conquistato dal nostro paese fin dall'antichità è un tesoro per l'intera nazione.
L'operato delle corporazioni dei maestri tessili del Medioevo era osannato da principi, regine, cortigiani ed ecclesiasti. I porti italiani erano animati dai ricorrenti arrivi di stoffe pregiate e pietre preziose che si trasformavano, tra le mani dei sarti, in abiti pronti per essere imbarcati verso altri paesi.
Le regine italiane dettavano la moda nelle corti europee anche durante il Rinascimento, l'eccezionale ondata di creatività che ha donato nuova vita all'arte in tutte le sue forme, compresa quella tessile.
Lo scettro dell'alta moda è poi passato dall'Italia alla Francia, la patria del lusso, la nazione che tuttora vanta la presenza del Sindacato dell'haute couture, detentore del diritto di decidere se accogliere o meno una casa di moda nel tempio dell'arte del vestire.
Negli anni Cinquanta gli stilisti del made in Italy riaffermarono la loro posizione e il coronamento del successo coincise con la sfilata del febbraio 1951 organizzata dal Conte Giovanni Battista Giorgini nel paradisiaco scenario offerto da una villa storica di Firenze.
La culla del Rinascimento ha così affiancato il suo nome al marchio dell'alta moda, ritrovando il capo di un antico filo che lega i maestri tessili del Medioevo ai grandi stilisti del Duemila.